Giovedì 10 - Sabato 12 Aprile 2025
UNA STAGIONE IRRIPETIBILE. VILLE E GIARDINI MEDICEI
Giovedì 10 – Sabato 12 aprile 2025
UNA STAGIONE IRRIPETIBILE
VILLE E GIARDINI MEDICEI
UNA STAGIONE IRRIPETIBILE
VILLE E GIARDINI MEDICEI
Un itinerario da veri intenditori è
quello che il pennino propone per un fine settimana d’autore. Il
percorso si snoderà nella campagna toscana a nord di Firenze, tra i
boschi del Mugello, la collina di Fiesole, e la piana di Prato e
Pistoia alle pendici dell’Appennino, e andrà alla scoperta delle Ville
Medicee, cioè quelle dimore che i Medici, costruirono o restaurarono
per soggiornarvi durante i periodi di riposo, e che ancora oggi
segnano con eleganza un paesaggio unico al mondo. Dimore inaspettate,
maestose e sorprendenti, la cui realizzazione fu affidata sempre ad
artisti importantissimi, che ne fecero edifici da sogno, custodi
dell’essenza di un territorio e di una famiglia che ha fatto la
storia. In un periodo che abbraccia circa tre secoli, la famiglia
Medici riuscì a trasformare, attraverso una capillare e precisa
organizzazione tecnica ed estetica, il concetto di residenza rurale
aristocratica medievale in vere e proprie ville raffinate e lussuose,
dedicate al tempo libero, alle arti e alla conoscenza. In esse e nei
loro preziosi e bellissimi giardini, gli artisti dell’epoca riuscirono
a sperimentare soluzioni architettoniche e decorative innovative,
promuovendo all’aprirsi dell’Umanesimo e del Rinascimento un nuovo
stile di vita, riflesso di ambizioni politiche ed economiche, e
testimonianza eccezionale di mecenatismo, divenendo modello indiscusso
non solo in Italia ma nell’Europa moderna.
Primo giorno.
Appuntamento alle 7.15 nella galleria della stazione ferroviaria di Roma Termini, all’altezza del binario 1 e partenza con treno alta velocità alla volta di Firenze. All’arrivo partenza con treno regionale per Fiesole, quindi all’arrivo trasferimento con pullman privato per visitare il Giardino della Villa Medicea. La villa, costruita fra il 1451 e il 1457 per Giovanni, figlio di Cosimo il Vecchio, e oggi privata, è ormai considerata all’unanimità il primo esempio di villa rinascimentale, dove l’idea di residenza di campagna si svincola dal tradizionale concetto di fortezza e castello, evolvendo in una forma indipendente; e divenendo così musa ispiratrice per altre residenze, non solo fiorentine. Ereditata nel 1469 da Lorenzo il Magnifico, questi ne fece luogo di delizia, utilizzandola quale residenza estiva e riunendovi umanisti del calibro di Pico della Mirandola, di Marsilio Ficino, e di Poliziano; e proprio in una di queste riunioni accademiche fu teatro della famosa “congiura dei Pazzi”. La semplicità della struttura, che accorda economia, necessità e armonia delle forme si riflette nel giardino, che con il suo rapporto privilegiato con il paesaggio e l’innovazione delle logge e dei terrazzamenti aprirà le porte alle future ville rinascimentali. Dopo la pausa per il pranzo libero ci trasferiremo nel cuore del Mugello in località Pratolino, dove visiteremo il Parco mediceo di villa Demidoff. Costruito da Francesco I de’ Medici su terreni acquistati nel 1568, il parco e la relativa villa privata prendono oggi il nome dai principi Demidoff, che l’acquistarono nel 1872 dagli ultimi proprietari gli Asburgo Lorena, restaurando quanto rimaneva degli edifici originari e ripristinando il parco con una nuova connotazione paesaggistica romantica, fatta di grandi prati, viali serpeggianti, boschetti e laghetti irregolari. Del famoso parco mediceo, descritto infinite volte da illustri viaggiatori, disegnato e inciso da celebri artisti, celebrato per le grotte e le fontane, per gli organi idraulici, le macchine eroniane simulanti il canto degli uccelli, i giochi e gli scherzi d’acqua, e i tanti teatrini di automi ad energia idraulica, rimane oggi oltre a fantasiose fontane, il capolavoro del Gianbologna: la gigantesca statua dell’Appennino, che domina una splendida fontana-cascata. Nel tardo pomeriggio trasferimento in hotel a Poggio a Caiano, cena e pernottamento.
Secondo giorno.
Dopo la prima colazione in hotel, si visiterà la Villa medicea di Poggio a Caiano, progettata a partire dal nono decennio del XV secolo da Giuliano da Sangallo per Lorenzo di Piero de’ Medici, passato alla storia come Lorenzo il Magnifico, uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l'ideale del principe umanista, sia per l'oculatissima e diplomatica gestione del potere. Posta sulla cima del poggio e rialzata dalla piattaforma del portico che ne accentua l’emergenza, la villa protesa verso il paesaggio si erge come simbolo dell’opera ordinatrice dell’uomo sulla natura, modello di lezione classica fusa ad elementi dell’architettura rurale toscana. Se all’esterno s’impone quale ricercato esempio di simmetria e armonia delle proporzioni, all’interno reca eccezionali testimonianze delle importanti personalità che lavorarono alla sua decorazione, focalizzata nella maestosa Sala di Leone X, interamente affrescata dal Pontormo, da Andrea del Sarto e Alessandro Allori, le cui splendide allegorie e storie dell’antichità costituiscono uno dei più rilevanti cicli di affreschi del Cinquecento toscano. A seguire saliremo al borgo di Artimino sul colle Montalbano, dove a dominio su vigneti e oliveti troveremo la Villa medicea “la Ferdinanda”, costruita al di sopra di un’area sacra etrusca, su disegno di Bernardo Buontalenti, per volere del granduca Ferdinando I de’ Medici. Uomo affabile e premuroso, Ferdinando rinunciò al cardinalato, quando morto il fratello Francesco, dovette portare avanti la politica di famiglia, favorendo l’agricoltura, l’arte e il commercio. La villa dei cento camini, così chiamata per i numerosi camini che sporgono dalla sommità dell’edificio, venne ultimata in soli quattro anni, quale residenza di caccia, e casino dedicato all’otium umanistico delle arti e della poesia. Austera e maestosa all’esterno, seppur illeggiadrita dalla sinuosa scalinata d’ingresso in pietra serena, si presenta preziosa nel piano nobile, che ospita le camere del granduca e della moglie Cristina di Lorena, nipote di Caterina de’ Medici, ancora riccamente arredate, tra eleganti e delicati affreschi e raffinati arazzi. Dopo la pausa per il pranzo libero ci trasferiremo alla Villa medicea di Cerreto Guidi, voluta dal Granduca Cosimo I come luogo ideale per le battute di caccia della corte. Costruita tra il 1564 e il 1566 utilizzando i materiali della diroccata Rocca dei conti Guidi, è caratterizzata dalla calcolata sobrietà degli elementi decorativi sia all’esterno che all’interno, e pur mantenendo in gran parte la fisionomia originaria, con una raccolta interessante di ritratti di famiglia, di arazzi, di mobili e affreschi di varie epoche, è famosa in realtà per la tragica vicenda di Isabella de’ Medici, morta a Cerreto nella notte fra il 15 e il 16 luglio 1576. Isabella, figlia prediletta di Cosimo I e di Eleonora di Toledo, e sposa nel 1558 del duca Paolo Giordano Orsini, secondo una leggenda alimentata dalla letteratura romantica, sarebbe stata strangolata da sicari su disposizione del marito geloso. Nel tardo pomeriggio rientro in hotel, cena e pernottamento.
Terzo giorno.
Dopo la prima colazione in hotel, si partirà per raggiungere a nord di Firenze la località Castello e visitare i Giardini della villa medicea reale di Castello, divenuta proprietà della famiglia de’ Medici nel 1477, quando Giovanni e Lorenzo di Pierfrancesco, cugini di Lorenzo il Magnifico, l’acquistarono dalla nobile famiglia Della Stufa. In linea con la sua prestigiosa storia che qui vide il celebre filosofo Marsilio Ficino educare il giovane Lorenzo di Pierfrancesco alla visione umanistica e il Botticelli dipingere la “Nascita di Venere” e la “Primavera”, oggi la villa è prestigiosa sede dell’Accademia della Crusca. Il Giardino progettato da Niccolò Pericoli detto il Tribolo, vero prototipo del giardino all’italiana cinquecentesco, riflette un complesso programma iconografico di esaltazione del ruolo pacificatore del nuovo governo mediceo, nel dominio illuminato sulla Toscana. Le numerose fontane, alimentate con un imponente impianto idraulico dall’acqua della sorgente Castellina, nelle loro ricche e articolate decorazioni trovano l’apice nella Fontana di Ercole e Anteo e nella straordinaria Grotta degli Animali, che con i suoi gruppi allegorici scultorei è una delle più celebri d’Europa. Proseguiremo quindi con la visita alla vicina Villa medicea della Petraia, sulle pendice del Monte Morello in spettacolare vista di Firenze. Iniziata da Cosimo I e sistemata per lo più dal figlio Ferdinando I la villa della Petraia, preceduta da un delizioso giardino formale, su tre terrazzamenti, il piano parterres, il piano vivaio e il piano figurina, diverrà il modello della villa di campagna toscana, con il cortile al piano terra e le soprastanti logge, affrescate da splendidi cicli pittorici. All’interno i diversi saloni affrescati e in parte arredati ne fecero una dimora di lusso, apprezzata molto anche da Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana, la bella Rosina moglie morganatica del re, che in epoca sabauda ne fecero una loro residenza prediletta, trasformando il cortile interno in salone da ballo in occasione dei festeggiamenti per il fidanzamento del figlio Emanuele di Mirafiori con Blanche di Larderel. Per il pranzo libero ci trasferiremo a Prato, dove nel primo pomeriggio visiteremo la Cattedrale di Santo Stefano, prezioso scrigno dell’ancor più preziosa cintura broccata di fili d’oro su lana verde che, reliquia dell’apostolo Tommaso, fu l’origine di tante pagine di storia, di arte e di civiltà scritte sull’antica pieve, poi divenuta un ricco e fiorente gioiello romanico e gotico. All’esterno spicca la facciata tardo gotica leggera e vivace per l’alternanza di albarese e serpentino, il pergamo del Sacro Cingolo realizzato in marmo da Michelozzo e decorato da Donatello, e la superba torre campanaria di cinque piani. All’interno altrettanto prezioso, oltre alla raffinata architettura romanica, s’impongono le quattro cappelle del Coro Maggiore interamente affrescate nel quattrocento da Filippo Lippi, Paolo Uccello e Agnolo Gaddi. Dopo la visita trasferimento alla stazione ferroviaria di Prato, e partenza con treno regionale per Firenze; all’arrivo partenza con treno alta velocità per Roma, dove l’arrivo è previsto per le ore 20,19.
Primo giorno.
Appuntamento alle 7.15 nella galleria della stazione ferroviaria di Roma Termini, all’altezza del binario 1 e partenza con treno alta velocità alla volta di Firenze. All’arrivo partenza con treno regionale per Fiesole, quindi all’arrivo trasferimento con pullman privato per visitare il Giardino della Villa Medicea. La villa, costruita fra il 1451 e il 1457 per Giovanni, figlio di Cosimo il Vecchio, e oggi privata, è ormai considerata all’unanimità il primo esempio di villa rinascimentale, dove l’idea di residenza di campagna si svincola dal tradizionale concetto di fortezza e castello, evolvendo in una forma indipendente; e divenendo così musa ispiratrice per altre residenze, non solo fiorentine. Ereditata nel 1469 da Lorenzo il Magnifico, questi ne fece luogo di delizia, utilizzandola quale residenza estiva e riunendovi umanisti del calibro di Pico della Mirandola, di Marsilio Ficino, e di Poliziano; e proprio in una di queste riunioni accademiche fu teatro della famosa “congiura dei Pazzi”. La semplicità della struttura, che accorda economia, necessità e armonia delle forme si riflette nel giardino, che con il suo rapporto privilegiato con il paesaggio e l’innovazione delle logge e dei terrazzamenti aprirà le porte alle future ville rinascimentali. Dopo la pausa per il pranzo libero ci trasferiremo nel cuore del Mugello in località Pratolino, dove visiteremo il Parco mediceo di villa Demidoff. Costruito da Francesco I de’ Medici su terreni acquistati nel 1568, il parco e la relativa villa privata prendono oggi il nome dai principi Demidoff, che l’acquistarono nel 1872 dagli ultimi proprietari gli Asburgo Lorena, restaurando quanto rimaneva degli edifici originari e ripristinando il parco con una nuova connotazione paesaggistica romantica, fatta di grandi prati, viali serpeggianti, boschetti e laghetti irregolari. Del famoso parco mediceo, descritto infinite volte da illustri viaggiatori, disegnato e inciso da celebri artisti, celebrato per le grotte e le fontane, per gli organi idraulici, le macchine eroniane simulanti il canto degli uccelli, i giochi e gli scherzi d’acqua, e i tanti teatrini di automi ad energia idraulica, rimane oggi oltre a fantasiose fontane, il capolavoro del Gianbologna: la gigantesca statua dell’Appennino, che domina una splendida fontana-cascata. Nel tardo pomeriggio trasferimento in hotel a Poggio a Caiano, cena e pernottamento.
Secondo giorno.
Dopo la prima colazione in hotel, si visiterà la Villa medicea di Poggio a Caiano, progettata a partire dal nono decennio del XV secolo da Giuliano da Sangallo per Lorenzo di Piero de’ Medici, passato alla storia come Lorenzo il Magnifico, uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l'ideale del principe umanista, sia per l'oculatissima e diplomatica gestione del potere. Posta sulla cima del poggio e rialzata dalla piattaforma del portico che ne accentua l’emergenza, la villa protesa verso il paesaggio si erge come simbolo dell’opera ordinatrice dell’uomo sulla natura, modello di lezione classica fusa ad elementi dell’architettura rurale toscana. Se all’esterno s’impone quale ricercato esempio di simmetria e armonia delle proporzioni, all’interno reca eccezionali testimonianze delle importanti personalità che lavorarono alla sua decorazione, focalizzata nella maestosa Sala di Leone X, interamente affrescata dal Pontormo, da Andrea del Sarto e Alessandro Allori, le cui splendide allegorie e storie dell’antichità costituiscono uno dei più rilevanti cicli di affreschi del Cinquecento toscano. A seguire saliremo al borgo di Artimino sul colle Montalbano, dove a dominio su vigneti e oliveti troveremo la Villa medicea “la Ferdinanda”, costruita al di sopra di un’area sacra etrusca, su disegno di Bernardo Buontalenti, per volere del granduca Ferdinando I de’ Medici. Uomo affabile e premuroso, Ferdinando rinunciò al cardinalato, quando morto il fratello Francesco, dovette portare avanti la politica di famiglia, favorendo l’agricoltura, l’arte e il commercio. La villa dei cento camini, così chiamata per i numerosi camini che sporgono dalla sommità dell’edificio, venne ultimata in soli quattro anni, quale residenza di caccia, e casino dedicato all’otium umanistico delle arti e della poesia. Austera e maestosa all’esterno, seppur illeggiadrita dalla sinuosa scalinata d’ingresso in pietra serena, si presenta preziosa nel piano nobile, che ospita le camere del granduca e della moglie Cristina di Lorena, nipote di Caterina de’ Medici, ancora riccamente arredate, tra eleganti e delicati affreschi e raffinati arazzi. Dopo la pausa per il pranzo libero ci trasferiremo alla Villa medicea di Cerreto Guidi, voluta dal Granduca Cosimo I come luogo ideale per le battute di caccia della corte. Costruita tra il 1564 e il 1566 utilizzando i materiali della diroccata Rocca dei conti Guidi, è caratterizzata dalla calcolata sobrietà degli elementi decorativi sia all’esterno che all’interno, e pur mantenendo in gran parte la fisionomia originaria, con una raccolta interessante di ritratti di famiglia, di arazzi, di mobili e affreschi di varie epoche, è famosa in realtà per la tragica vicenda di Isabella de’ Medici, morta a Cerreto nella notte fra il 15 e il 16 luglio 1576. Isabella, figlia prediletta di Cosimo I e di Eleonora di Toledo, e sposa nel 1558 del duca Paolo Giordano Orsini, secondo una leggenda alimentata dalla letteratura romantica, sarebbe stata strangolata da sicari su disposizione del marito geloso. Nel tardo pomeriggio rientro in hotel, cena e pernottamento.
Terzo giorno.
Dopo la prima colazione in hotel, si partirà per raggiungere a nord di Firenze la località Castello e visitare i Giardini della villa medicea reale di Castello, divenuta proprietà della famiglia de’ Medici nel 1477, quando Giovanni e Lorenzo di Pierfrancesco, cugini di Lorenzo il Magnifico, l’acquistarono dalla nobile famiglia Della Stufa. In linea con la sua prestigiosa storia che qui vide il celebre filosofo Marsilio Ficino educare il giovane Lorenzo di Pierfrancesco alla visione umanistica e il Botticelli dipingere la “Nascita di Venere” e la “Primavera”, oggi la villa è prestigiosa sede dell’Accademia della Crusca. Il Giardino progettato da Niccolò Pericoli detto il Tribolo, vero prototipo del giardino all’italiana cinquecentesco, riflette un complesso programma iconografico di esaltazione del ruolo pacificatore del nuovo governo mediceo, nel dominio illuminato sulla Toscana. Le numerose fontane, alimentate con un imponente impianto idraulico dall’acqua della sorgente Castellina, nelle loro ricche e articolate decorazioni trovano l’apice nella Fontana di Ercole e Anteo e nella straordinaria Grotta degli Animali, che con i suoi gruppi allegorici scultorei è una delle più celebri d’Europa. Proseguiremo quindi con la visita alla vicina Villa medicea della Petraia, sulle pendice del Monte Morello in spettacolare vista di Firenze. Iniziata da Cosimo I e sistemata per lo più dal figlio Ferdinando I la villa della Petraia, preceduta da un delizioso giardino formale, su tre terrazzamenti, il piano parterres, il piano vivaio e il piano figurina, diverrà il modello della villa di campagna toscana, con il cortile al piano terra e le soprastanti logge, affrescate da splendidi cicli pittorici. All’interno i diversi saloni affrescati e in parte arredati ne fecero una dimora di lusso, apprezzata molto anche da Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana, la bella Rosina moglie morganatica del re, che in epoca sabauda ne fecero una loro residenza prediletta, trasformando il cortile interno in salone da ballo in occasione dei festeggiamenti per il fidanzamento del figlio Emanuele di Mirafiori con Blanche di Larderel. Per il pranzo libero ci trasferiremo a Prato, dove nel primo pomeriggio visiteremo la Cattedrale di Santo Stefano, prezioso scrigno dell’ancor più preziosa cintura broccata di fili d’oro su lana verde che, reliquia dell’apostolo Tommaso, fu l’origine di tante pagine di storia, di arte e di civiltà scritte sull’antica pieve, poi divenuta un ricco e fiorente gioiello romanico e gotico. All’esterno spicca la facciata tardo gotica leggera e vivace per l’alternanza di albarese e serpentino, il pergamo del Sacro Cingolo realizzato in marmo da Michelozzo e decorato da Donatello, e la superba torre campanaria di cinque piani. All’interno altrettanto prezioso, oltre alla raffinata architettura romanica, s’impongono le quattro cappelle del Coro Maggiore interamente affrescate nel quattrocento da Filippo Lippi, Paolo Uccello e Agnolo Gaddi. Dopo la visita trasferimento alla stazione ferroviaria di Prato, e partenza con treno regionale per Firenze; all’arrivo partenza con treno alta velocità per Roma, dove l’arrivo è previsto per le ore 20,19.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE PRO CAPITE:
€ 540
In caso non si riuscisse a raggiungere il numero minimo di 15 partecipanti il viaggio non avrà luogo, in tal caso le quote già versate saranno restituite.
La quota di partecipazione comprende:
In caso non si riuscisse a raggiungere il numero minimo di 15 partecipanti il viaggio non avrà luogo, in tal caso le quote già versate saranno restituite.
La quota di partecipazione comprende:
- Viaggio in treno alta velocità Roma-Firenze e ritorno.
- Viaggio in treno regionale Firenze-Fiesole e Prato-Firenze.
- Pullman privato a disposizione del gruppo come da programma.
- Due pernottamenti con sistemazione in camera doppia presso l’Hotel Hermitage 3 stelle a Poggio a Caiano (Prato), con trattamento di mezza pensione (prima colazione e cena).
- Un accompagnatore culturale dell’associazione “il pennino” per tutta la durata del viaggio.
- Visite guidate come da programma.
- Assicurazione contro gli infortuni e annullamento viaggio.
La quota di partecipazione non
comprende:
- I pranzi, le bevande, gli extra vari e tutto quanto sopra non menzionato.
- Ingressi a musei, monumenti e siti archeologici come da programma.
- Apparecchi audio riceventi.
- Supplemento camera singola complessivo € 70.
La prenotazione è obbligatoria e si
riterrà valida soltanto all’atto del pagamento di € 160 d'acconto
pro capite entro e non oltre il 10 gennaio 2025.
MODALITA’ DI PAGAMENTO
Acconto € 160 entro il 10 gennaio 2025
Secondo acconto € 190 entro il 16 febbraio 2025
Saldo € 190 entro il 16 marzo 2025
Penalità di annullamento:
Penale del 30% della quota di partecipazione dalla prenotazione a 45 giorni prima della partenza.
Penale del 50% della quota di partecipazione da 44 a 15 giorni prima della partenza.
Penale del 100% della quota di partecipazione da 14 giorni prima della partenza al giorno della partenza stessa.
Il calcolo dei giorni deve essere effettuato senza considerare il sabato e i giorni festivi (devono inoltre essere esclusi il giorno della comunicazione dell’annullamento e il giorno della partenza). Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o si presenterà in ritardo, o rinuncerà durante lo svolgimento del viaggio stesso. Nessun rimborso spetterà inoltre a chi non potesse effettuare il viaggio per mancanza o inesattezza dei previsti documenti personali.
MODALITA’ DI PAGAMENTO
Acconto € 160 entro il 10 gennaio 2025
Secondo acconto € 190 entro il 16 febbraio 2025
Saldo € 190 entro il 16 marzo 2025
Penalità di annullamento:
Penale del 30% della quota di partecipazione dalla prenotazione a 45 giorni prima della partenza.
Penale del 50% della quota di partecipazione da 44 a 15 giorni prima della partenza.
Penale del 100% della quota di partecipazione da 14 giorni prima della partenza al giorno della partenza stessa.
Il calcolo dei giorni deve essere effettuato senza considerare il sabato e i giorni festivi (devono inoltre essere esclusi il giorno della comunicazione dell’annullamento e il giorno della partenza). Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o si presenterà in ritardo, o rinuncerà durante lo svolgimento del viaggio stesso. Nessun rimborso spetterà inoltre a chi non potesse effettuare il viaggio per mancanza o inesattezza dei previsti documenti personali.
Il pennino
associazione culturale
via Pietro Fedele 30 – 00179 Roma
Telefoni 0678393862 – 3381752110
mail: info@ilpennino.org
sito: www.ilpennino.org
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