Il fascino e la bellezza del Friuli è legato al suo territorio composto da paesaggi contrastanti, a nord le Alpi carniche, a sud la Laguna veneta, al centro colline e pianure a creare un mondo forte nella propria identità e aperto alle diversità. “Piccolo compendio dell’universo” così definiva questa terra Ippolito Nievo, che l’aveva amata con la mente e con il cuore; ed è infatti la completezza l’impressione più peculiare di questa regione: splendide e alte montagne, terra piana e increspata, pianure variegate con la geometria delle coltivazioni, venate dai fiumi e chiazzate dalle diverse varietà di flora spontanea, e poi il mare che oscura a tratti l’orizzonte. Se a ciò si aggiunge la storia che in diversi domini e istanze culturali, dall’età romana ai nostri giorni, fuse lingue e genti diverse, ognuna fiera della sua origine ma tutte mescolate in una pacifica convivenza, capiamo come visitare il Friuli Venezia Giulia sia un’esperienza totalizzante, volta a scoprire l’arte e le diverse tradizioni e culture, fino a gustare il sapore dei cibi e il profumo dei grandi vini.
Questo interessante viaggio culturale ci porterà questo inverno nell’elegante città di Padova, che la leggenda vuole fondata dal mitico eroe troiano Antenore, e che può considerarsi una delle maggiori città d’arte italiane, tanto più ora che ha visto riconosciuto, dall’estate del 2021, il prestigioso vanto di “Urbs Picta”, patrimonio mondiale dell’Unesco. Proprio la pittura sarà infatti l’oggetto principale dei nostri itinerari di scoperta, dagli allegorici e complessi affreschi medioevali alle mirabili e raffinate espressioni rinascimentali, coordinati nel mezzo dal pittore per eccellenza, che permise la trasmissione di questa eredità: Giotto. Indagheremo quindi le articolate espressioni tematiche di Altichiero da Zevio e Giusto dé Menabuoi e arriveremo attraverso la maturità di Giotto di Bondone, elaborata nell’unicità della Cappella degli Scrovegni, fino ai capolavori di Donatello, del giovane Tiziano e del Mantegna. Ma Padova è anche l’intensa spiritualità della Basilica del Santo, la solennità della Sala grande del Palazzo della Ragione, è la varietà architettonica del suo centro storico, che dai vicoli e dalle piazzette medioevali, su tutte la famosa piazza delle Erbe, si apre nella semplicità solare del Prato della Valle, e ancora l’aspetto dotto e culturale della sua antica Università, dove si può ammirare il celebre Teatro Anatomico e la suggestiva Cattedra dalla quale insegnava Galileo Galilei, per finire con lo storico “Caffè Pedrocchi”, che testimonia dell’altrettanto importante cultura enogastronomica, altro aspetto sul quale la città eccelle.
La Toscana meravigliosa e famosa per i suoi tesori d’arte e per le sue colline inimitabili è meta del nostro piccolo viaggio di marzo, ma ancora una volta come sa chi segue con passione gli itinerari de il pennino, la nostra scelta vi porterà a scoprire e a vivere delle realtà meno eclatanti, meno note, ma più autentiche; quei piccoli borghi, il cui sapore, le cui visioni e i cui tesori fanno veramente la fortuna di una regione che sorprende e affascina sempre, e nella quale il ritmo di vita segue immancabilmente l’evolversi della natura. Scendendo da Firenze verso sud troveremo, immersi nelle dolci colline della Valdelsa, prima Castelfiorentino, che posto in posizione strategica sulla Via Francigena svolse nei secoli il ruolo di crocevia tra Firenze, Siena e Pisa, quindi Certaldo la città dello scrittore e poeta Giovanni Boccaccio, borgo medievale inalterato, con i suoi vicoli, i suoi palazzetti e le mura in cotto rossastro, e infine San Gimignano, famosa per le sue innumerevoli case torri del Due e Trecento, che rendendola uno dei migliori esempi di organizzazione urbana dell’età comunale le valse il titolo di patrimonio dell’Umanità.