Venerdì 28 - Sabato 29 Novembre 2025

I MEDICI A FIRENZE

Potere, amori, intrighi, mecenatismo e segreti di una famiglia unica
Protagonista assoluta dell’itinerario proposto questa volta a Firenze sarà un’antica e potente famiglia nobile italiana, la casata dei Medici, di centrale importanza non solo per la storia della città e della Toscana, ma anche per l’Italia tutta e per l’Europa, in un periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo. Provenienti dal Mugello e di origini umili, e attestati a Firenze fin dal XII secolo, quali mercanti, tessitori e agricoltori, i Medici iniziarono la loro ascesa all’indomani della nascita del Banco fondato dal banchiere Giovanni de’ Medici, conosciuto anche come Giovanni di Bicci. Nel corso del tempo le loro ricchezze crebbero enormemente e la famiglia finanziò Edoardo IV d’Inghilterra nella campagna che lo portò a vincere la Guerra delle due rose e Francesco Sforza per la conquista del Ducato di Milano. Lo stesso Giovanni de’ Medici divenne membro della Signoria di Firenze, fino al punto di svolta che arrivò quando la sua banca venne scelta dai papi come banca ufficiale. L’intera Famiglia iniziò ad aumentare in maniera smisurata la propria ricchezza e il proprio lustro, e a conquistare maggiore influenza e enorme potere, attraverso l’appoggio della gente comune. Con il figlio di Giovanni, Cosimo detto "il vecchio", la famiglia ottenne di fatto il pieno controllo della Repubblica di Firenze, che si trasformò in dignità nobiliare, controllando il Ducato di Firenze prima e il Granducato di Toscana poi. E’ così che Il potere mediceo durò quasi ininterrotto, tranne qualche periodo di breve durata, dal 1434, con la signoria cittadina di Cosimo il Vecchio, fino al 1737, con la morte senza eredi del granduca Gian Gastone de' Medici. In questo periodo la città fu trasformata in un centro culturale e artistico di primaria importanza, grazie al mecenatismo e alla grande passione per l'arte di questa celebre famiglia, che lasciò mirabili tracce del suo passaggio.

Lunedi 29 Dicembre 2025 - Venerdì 02 Gennaio 2026

CAPODANNO IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Storie, genti e culture di una terra di confine
Il fascino e la bellezza del Friuli è legato al suo territorio composto da paesaggi contrastanti, a nord le Alpi carniche, a sud la Laguna veneta, al centro colline e pianure a creare un mondo forte nella propria identità e aperto alle diversità. “Piccolo compendio dell’universo” così definiva questa terra Ippolito Nievo, che l’aveva amata con la mente e con il cuore; ed è infatti la completezza l’impressione più peculiare di questa regione: splendide e alte montagne, terra piana e increspata, pianure variegate con la geometria delle coltivazioni, venate dai fiumi e chiazzate dalle diverse varietà di flora spontanea, e poi il mare che oscura a tratti l’orizzonte. Se a ciò si aggiunge la storia che in diversi domini e istanze culturali, dall’età romana ai nostri giorni, fuse lingue e genti diverse, ognuna fiera della sua origine ma tutte mescolate in una pacifica convivenza, capiamo come visitare il Friuli Venezia Giulia sia un’esperienza totalizzante, volta a scoprire l’arte e le diverse tradizioni e culture, fino a gustare il sapore dei cibi e il profumo dei grandi vini.

Giovedì 19 - Sabato 21 Febbraio 2026

PADOVA

Viaggio nella pittura italiana tra Medioevo e Rinascimento
Questo interessante viaggio culturale ci porterà questo inverno nell’elegante città di Padova, che la leggenda vuole fondata dal mitico eroe troiano Antenore, e che può considerarsi una delle maggiori città d’arte italiane, tanto più ora che ha visto riconosciuto, dall’estate del 2021, il prestigioso vanto di “Urbs Picta”, patrimonio mondiale dell’Unesco. Proprio la pittura sarà infatti l’oggetto principale dei nostri itinerari di scoperta, dagli allegorici e complessi affreschi medioevali alle mirabili e raffinate espressioni rinascimentali, coordinati nel mezzo dal pittore per eccellenza, che permise la trasmissione di questa eredità: Giotto. Indagheremo quindi le articolate espressioni tematiche di Altichiero da Zevio e Giusto dé Menabuoi e arriveremo attraverso la maturità di Giotto di Bondone, elaborata nell’unicità della Cappella degli Scrovegni, fino ai capolavori di Donatello, del giovane Tiziano e del Mantegna. Ma Padova è anche l’intensa spiritualità della Basilica del Santo, la solennità della Sala grande del Palazzo della Ragione, è la varietà architettonica del suo centro storico, che dai vicoli e dalle piazzette medioevali, su tutte la famosa piazza delle Erbe, si apre nella semplicità solare del Prato della Valle, e ancora l’aspetto dotto e culturale della sua antica Università, dove si può ammirare il celebre Teatro Anatomico e la suggestiva Cattedra dalla quale insegnava Galileo Galilei, per finire con lo storico “Caffè Pedrocchi”, che testimonia dell’altrettanto importante cultura enogastronomica, altro aspetto sul quale la città eccelle.

Venerdì 20 - Sabato 21 Marzo 2026

L’INCANTO DEI BORGHI DELLA TOSCANA

Castelfiorentino, Certaldo e San Gimignano
La Toscana meravigliosa e famosa per i suoi tesori d’arte e per le sue colline inimitabili è meta del nostro piccolo viaggio di marzo, ma ancora una volta come sa chi segue con passione gli itinerari de il pennino, la nostra scelta vi porterà a scoprire e a vivere delle realtà meno eclatanti, meno note, ma più autentiche; quei piccoli borghi, il cui sapore, le cui visioni e i cui tesori fanno veramente la fortuna di una regione che sorprende e affascina sempre, e nella quale il ritmo di vita segue immancabilmente l’evolversi della natura. Scendendo da Firenze verso sud troveremo, immersi nelle dolci colline della Valdelsa, prima Castelfiorentino, che posto in posizione strategica sulla Via Francigena svolse nei secoli il ruolo di crocevia tra Firenze, Siena e Pisa, quindi Certaldo la città dello scrittore e poeta Giovanni Boccaccio, borgo medievale inalterato, con i suoi vicoli, i suoi palazzetti e le mura in cotto rossastro, e infine San Gimignano, famosa per le sue innumerevoli case torri del Due e Trecento, che rendendola uno dei migliori esempi di organizzazione urbana dell’età comunale le valse il titolo di patrimonio dell’Umanità.